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Legge di stabilità 2017: le valutazioni e proposte di CNA Sardegna.

legge di stabilità 2017

Il 2016 ha visto l’economia regionale protagonista di un preoccupante arretramento nei settori chiave.

Riportare sotto controllo i conti della sanità; riorganizzare e rendere più efficienti la pubblica amministrazione e la macchina pubblica regionale; trovare un nuovo equilibrio con lo stato che riduca le odierne penalizzazioni; rilanciare l’occupazione attraverso la crescita economica. Questi i 4 punti su cui il governo regionale deve focalizzarsi, in rapporto alla legge di stabilità del 2017.
Lo affermano i rappresentanti di CNA Sardegna, durante la Terza Commissione del Consiglio regionale della Sardegna, riguardo alla legge di stabilità.

L’economia della regione, nel 2016, ha visto un arretramento nei settori chiave: disoccupazione giovanile (56,4%); quota di lavoratori che percepiscono sussidi di assicurazione sociale per l’impiego e indennità occupazione (18,7%); tasso di irregolarità sul lavoro(21,9%). Dati ancor più preoccupanti, se comparati con quelli medi del Sud (rispettivamente 53%, 14,2% e 18,7%). Inoltre, nel 2016, la Sardegna è risultata la regione con il disagio imprenditoriale più alto.
“Senza una energica scossa positiva la Sardegna continuerà a vivere una difficilissima congiuntura economica oscillando pericolosamente, come è successo negli ultimi anni, tra la recessione e la stagnazione. Anche nel 2016 la Sardegna si segnala infatti come la regione italiana meno capace di cogliere i deboli effetti espansivi che la attuale debole congiuntura economica propone: le ultime previsioni per l’anno in corso assegnano all’isola una crescita del Pil dello 0,3%, insieme alla Calabria la più bassa fra le regioni italiane.”, ha detto Pierpaolo Piras, presidente di CNA Sardegna, durante l’audizione.

Le proposte di CNA Sardegna

CNA Sardegna propone le seguenti misure, relativamente alla legge di stabilità 2017, per risolvere la difficile congiuntura economica:

  • Razionalizzazione e riconfigurazione della rete ospedaliera e della spesa relativa; riduzione della spesa farmaceutica; attivazione della centrale unica di acquisti e applicazione dei costi standard.
  • Un disegno organico di riorganizzazione della macchina regionale, che ne ridisegni il perimetro e ne accresca la qualità sulla base delle effettive necessità ed esigenze.
  • Mobilitazione delle istituzioni, delle forze politiche, imprenditoriali e sindacali, per risolvere la vertenza entrate con lo stato.
  • Un piano per il lavoro e gli investimenti da 100 milioni, da finanziare con il fondo SFIRS; il piano potrebbe essere investito, per esempio, in opere pubbliche di piccolo taglio ad elevata redditività ed immediata cantierabilità.

CNA Sardegna ha, infine, espresso perplessità sulla cancellazione della legge 949/1952 e della legge regionale 12/2001 sull’apprendistato, due misure che hanno prodotto ottimi risultati con poche risorse pubbliche.