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Decontribuzione Sud: costo del lavoro ridotto del 30%

È operativo il nuovo esonero contributivo “Decontribuzione Sud” destinato ad aiutare le imprese che operano nelle regioni del Sud Italia colpite dall’emergenza coronavirus. Lo sgravio è previsto dall’articolo 27, comma 1 del decreto agosto ed ha ricevuto il via libera  il 7 ottobre scorso dalla Commissione Europea, valida sino al 31 dicembre 2020

La misura: esonero dal versamento dei contributi pari al 30% per i datori di lavoro privati, anche non imprenditori.

A chi spetta la decontribuzione: Lo sgravio contributivo è riconosciuto ai datori di lavoro privati a prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore (di conseguenza, può essere richiesto anche dai professionisti). Tra i datori di lavoro privati sono esclusi solo le imprese agricole e i datori di lavoro domestico. L’esonero contributivo spetta con riferimento ai rapporti di lavoro dipendente, instaurati o instaurandi per i quali la sede di lavoro è situata in una delle seguenti regioni svantaggiate: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia

Come fruire dell’esonero: L’agevolazione è pari al 30% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL. Non è previsto un tetto massimo mensile ed è fatta salva l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.

Requisiti e condizioni: possesso del documento unico di regolarità contributiva (DURC) e il rispetto delle norme a tutela delle condizioni di lavoro e degli altri obblighi di legge nonché degli accordi e contratti collettivi nazionali, regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Cumulabilità con altri incentivi: La misura è cumulabile con altre agevolazioni di tipo contributivo e con incentivi di tipo economico

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