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Caro Energia: il Presidente di CNA Gallura si esprime

Il caro – energia mette a rischio la solidità economica delle imprese artigiane che cercano di riprendersi dall’attuale crisi economica

La Nuova Sardegna, 28 gennaio 2022

L’enorme rincaro delle bollette nell’ultima parte dell’anno ha fatto schizzare di oltre il 30% la spesa nella media del 2021 rispetto al 2019 per i settori delle costruzioni e dei trasporti, soltanto la filiera del turismo mostra un incremento inferiore al 20%. Per l’anno in corso le prospettive sono di nuovi vistosi rincari considerando che i prezzi del primo trimestre mostrano un balzo del 112% rispetto allo stesso periodo del 2019.

È quanto emerge da una indagine realizzata dal Centro Studi della CNA presso circa 2.500 imprese, un campione rappresentativo della realtà produttiva dell’artigianato e della piccola impresa. La rilevazione mostra che il 95% delle imprese ritiene che il caro-bollette avrà un forte impatto sulla propria attività, solo il 5% indica che non ci saranno effetti significativi.

Per le imprese del comparto costruzioni l’importo della bolletta è aumentato del 33,1% tra il 2019 e il 2021, per i trasporti 31,9% e per la manifattura il 29,9%. Incrementi del 21,4% per il commercio, 18,6% per la filiera del turismo e 23,3% per gli altri servizi.

Per fronteggiare il caro-energia il 53% delle imprese si vedrà costretto a ritoccare i listini in particolare manifattura e costruzioni (rispettivamente 62,8% e 54,4%) mentre il 66% delle imprese di trasporto, il 64% dei servizi alle imprese e il 56% dei servizi alla persona indicano che manterranno invariati i prezzi. L’impennata dei costi energetici provocherà un taglio dei margini di guadagno per il 77,5% del campione, soltanto il 10,6% prevede di ridurre la produzione e il 6,8%, pari a 200mila imprese, prospetta il fermo dell’attività a causa di costi insostenibili con punte del 24% nel settore del turismo. Per il 17% del settore servizi alle imprese non ci sarà alcun impatto significativo e per l’11% delle costruzioni.

Il sistema delle imprese sta già realizzando una serie di iniziative per attutire l’impatto del caro-energia, in particolare il 43,6% del campione intende ridurre altre voci di spesa e il 42% pensa di aggiornare con maggiore frequenza i listini. Rilevante la quota di imprese (37% del totale) che è orientata a rinviare investimenti programmati.

Meno diffuse le azioni di natura strutturale. Quasi un’impresa su 5 investirà in tecnologie di efficientamento energetico con valori simili tra i vari settori ad eccezione dei servizi alle imprese dove la percentuale sale al 32,1%. Il 10% del campione ritiene che dovrà ridurre l’organico e il 7,6% pensa di dover tagliare il monte retribuzioni.

 L’indagine evidenzia inoltre una serie di opzioni strategiche per rafforzare il sistema energetico nazionale. Oltre il 91% delle imprese intervistate indica la priorità di potenziare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per l’84% è necessario ammodernare le infrastrutture di rete e il 77,3% sottolinea l’esigenza di assicurare una effettiva concorrenza nel mercato dell’energia elettrica.

“Il caro-energia rischia di frenare la ripresa economica – dichiara il Presidente di CNA Gallura Giovanni Pasella – perché va a intaccare i margini di guadagno delle imprese. Tutti gli oneri di sistema in bolletta, ad esempio, gravano di più, in percentuale, su utenze medio piccole – come i nostri artigiani – anziché su realtà più strutturate: questo aspetto può essere oggetto di miglioramenti. Vediamo in modo positivo l’adozione di provvedimenti e agevolazioni approvati dal Governo – prosegue il Presidente di CNA Gallura – ma pensiamo siano per lo più manovre emergenziali. Assodato che questo trend sembra possa perdurare per qualche tempo, è chiaro che sono necessari interventi radicali, come appunto il ripensamento della struttura della bolletta e dei costi fissi”.

Il Presidente di CNA Gallura

Giovanni Pasella

Olbia, 28 Gennaio 2022