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Caro Insegne: Rassegna Stampa gennaio 2022

Egregio Signor Sindaco Dott. Settimo Nizzi, Sindaco di Olbia

Le scriventi associazioni datoriali esprimono rammarico e profonda insoddisfazione rispetto all’esito dell’incontro in oggetto. Dopo la consultazione della nostra base associativa, valutiamo inaccettabile la proposta ricevuta dall’amministrazione comunale di Olbia da Lei rappresentata e relativa alla mera dilazione della scadenza degli avvisi di pagamento, una possibilità peraltro già prevista dal regolamento e che non apporterebbe alcun significativo beneficio rispetto alla gravosa incidenza del canone unico patrimoniale sui bilanci già fortemente negativi degli operatori economici da noi rappresentati.

Intendiamo riferirci a quelle micro-piccole, medie attività produttive, commerciali e artigianali che, com’è noto, costituiscono il 90% del tessuto produttivo locale e che non possono affrontare aumenti vertiginosi del canone unico patrimoniale, in alcuni casi del 500% rispetto al 2021. Duole ricordare che il protrarsi della pandemia, insieme alle incerte prospettive di ripresa, ai rilevanti aumenti dei prezzi energetici e delle materie prime, incidono pesantemente su costi, fatturato, utili d’impresa e numero di occupati penalizzando proprio quelle realtà economiche che fino ad oggi hanno prodotto ricchezza e dato lavoro a tante famiglie della nostra città. Osserviamo, inoltre, che il Suo riferimento alla deducibilità dal reddito d’impresa degli oneri legati alla pubblicità potrebbe essere condivisibile solo a fronte di una liquidità per anticipare i costi che, dalla crisi finanziaria decennale pre-pandemica, non è più nella disponibilità delle nostre imprese. L’impatto dell’aumento abnorme del canone unico patrimoniale non potrà quindi che determinare ulteriori perdite di bilancio e di posti di lavoro.

Nel riscontrare il mancato accoglimento del nostro appello a riconsiderare una diversa e ridotta modulazione del canone unico patrimoniale, La esortiamo a un’attenta valutazione sul reale stato critico del nostro tessuto economico e delle fonti alternative – tra i quali il recupero dell’evasione dei tributi locali, le sanzioni per le violazioni del codice della strada e in generale delle norme sulla civile convivenza – che potrebbero finanziare i costi dei servizi e dell’assistenza sociale da Lei richiamati nel corso del l’incontro, costi che riteniamo non possano ricadere in toto sugli operatori economici, già fortemente vessati dal fisco.

Auspichiamo che, attraverso il dialogo e il confronto, si possa ancora addivenire a un accordo su un aumento equo e ragionevole che potrebbe consentire a tutte le imprese di dare il loro contributo al bilancio comunale. In caso contrario l’iniziativa di rimuovere o di ridurre le dimensioni delle insegne verrà presto seguita da molti operatori economici, determinando così una forte riduzione nelle entrate del bilancio comunale.

Evidenziamo, inoltre, il nostro rammarico per il silenzio assordante su questa vicenda da parte del Suo esecutivo e della maggioranza consiliare che lasciano sole le imprese in un momento così difficile. Al contrario le loro associazioni di rappresentanza si riservano di portare avanti ogni utile iniziativa di civile protesta verso un illogico, incomprensibile e inaccettabile provvedimento contro il tessuto produttivo della nostra città.

Apprendiamo di altre amministrazioni comunali dell’Isola che stanziano fondi per le attività e sostengono le imprese dei loro territori; mentre a Olbia, al contrario, si colpiscono proprio coloro che insieme al P.I.L. contribuiscono a creare un benessere diffuso e a garantire la tenuta di un tessuto sociale caratterizzato da non pochi squilibri e segnali di forte disagio.Anche noi, come Lei, lavoriamo insieme alle nostre imprese per migliorare il livello di benessere economico, servizi sociali, infrastrutture e decoro urbano; per queste ragioni la nostra porta sarà sempre aperta al dialogo con l’amministrazione comunale sui temi centrali per il nostro ruolo di rappresentanza.

Nella nostra visione Olbia ha le potenzialità per diventare una città europea, ma questo percorso segna inevitabilmente una battuta di arresto di fronte al Suo fermo diniego a dialogare sulla nostra proposta basata su un aumento delle aliquote non superiore al 25-30%.

L’amministrazione comunale non ha voluto fare un passo indietro e non lo faremo neanche noi. Lo dobbiamo alla nostra città e alle nostre imprese; al faticoso quotidiano impegno di ogni imprenditore, commerciante o artigiano che nonostante le tante difficoltà affronta ogni nuova sfida con realismo e spirito costruttivo. Quello stesso spirito con cui le associazioni ancora una volta La esortano signor Sindaco a voler trovare la migliore mediazione possibile tra gli obiettivi finanziari del bilancio comunale e la più equa ripartizione del peso fiscale tra tutti i contribuenti.

Olbia, 20 gennaio 2022

Confcommercio – Confindustria – CNA – Confartigianato – Confapi

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